“Cosa è essenziale per crescere?” Lo chiede Sofia, una ragazzina sui 13 anni, al pedagogista Daniele Novara alla fine della presentazione milanese del suo libro L’essenziale per crescere, scritto a quattro mani con Silvia Calvi, giornalista di Donna Moderna.
La questione non è di facile risoluzione: Novara ha appena parlato di una società odierna caratterizzata da un’orfanità educativa e pedagogica. Però lo si può spiegare facilmente, con esempi pratici, come fa Novara: essenziale è per il genitore usare regole chiare, educare non significa semplicemente parlare. Essenziale è anche affrontare i conflitti, perché accontentare sempre non significa avere un buon rapporto con i figli. Essenziale è restituire agli adulti i loro ruoli educativi e recuperare un gioco di squadra tra i genitori.
L’essenzialità dunque non è solo una questione materiale, ma prima di tutto pedagogica. In tale senso un genitore che vive il suo ruolo in questo modo non è un genitore consumista, ma un genitore che aiuta il bambino a trovare senso nelle piccole cose. A scoprire che si può giocare con un semplice bastone (a questo proposito, Silvia Calvi cita l’esempio del bellissimo manuale “Basta un bastone. 70 attività da fare all’aria aperta”) o a vivere le proprie vacanze insieme agli altri bambini.
Tanti sono i temi del libro – un’ agevole mappa per diventare genitori sobri ma efficaci – con cui confrontarsi nella propria scelta educativa: dall’alimentazione, alla scuola, alla generazione digitale, allo sport. Quello che ha colpito maggiormente la nostra attenzione è ovviamente il capitolo “Vacanze e natura”.
Essenziale in questo caso è capire che la vacanza non può essere solo un momento di vuoto, ma un momento di organizzazione di esperienze diverse che producono un apprendimento particolare, altrimenti impossibile. Oggi infatti molti bambini sono affetti da uno strano disturbo, il “deficit di natura”: soprattutto coloro che vivono in città, hanno tempi, spazi di gioco ed esplorazione autonoma molto ristretti.
Quello che conta è un ambiente esplorativo e socialmente ricco: la natura è fonte di scoperte, sfide, esplorazioni, in natura si imparano a usare tutti i sensi; fare esperienze insieme agli altri bambini consente loro di integrare conoscenze che non hanno, di incrementare moltissimo i loro apprendimenti e di acquisire competenze molto più rapidamente rispetto alla dimensione in cui queste appartengono esclusivamente agli adulti.
I genitori, in questo caso, dovrebbero evitare che la natura sia contrapposta alla vita normale. L’essenziale è recuperare il tema del coraggio, che le vacanze in natura aiutano ad affrontare.
L’essenziale per crescere. Educare senza il superfluo
Daniele Novara, Silvia Calvi
Mimesis Edizioni