L’osservazione degli uccelli in natura è una attività che si va sempre più diffondendo anche nel nostro Paese.
Nasce dalle culture anglosassoni, ed è conosciuta anche in Italia con il termine birdwatching o col termine americano birding. Sempre più persone di tutte le età ogni giorno, ogni weekend e durante le loro vacanze passano del tempo nella natura in questo modo!
La domanda che spesso mi viene posta è: perché tanta gente guarda gli uccelli e per esempio molto meno guarda i mammiferi, i fiori, gli insetti…?
Ci sono alcune caratteristiche che gli uccelli hanno e che hanno favorito lo sviluppo del birdwatching: iniziamo a dire che sono un numero, potremmo dire, giusto! Cioè, non sono né tantissimi né pochi. Gli insetti, ad esempio, sono tantissimi! Pensate sul nostro pianeta sono addirittura oltre un milione e per un neofita sarebbe un inizio decisamente in salita !
Al mondo ci sono circa 9-10.000 specie di uccelli. La regione in cui si trova l’Europa, denominata Paleartico occidentale e che comprende oltre all’Europa, il Nord Africa e il Medioriente, ospita circa 800 specie. Di queste, 450 frequentano il nostro Paese come quelle nidificanti o svernanti durante l’inverno o migratori durante le migrazioni e circa 250 di queste fanno parte di quella che viene detta la “checklist”, cioè la lista degli uccelli che nidificano e si riproducono quindi nel nostro Paese.
Numeri che sono appunto anche “approcciabili” e che avvicinano moltissimo anche i neofiti, consentendo quindi di potere iniziare anche avendo una scarsa dimestichezza nell’identificare gli uccelli, migliorando poi, giorno dopo giorno, la propria capacità a identificarli.
Un altro aspetto molto importante è che gli uccelli sono colorati: è una caratteristica che affascina
moltissimo e che insieme al quella “principe”, ossia la loro capacità di volare (un fenomeno che da sempre ha affascinato l’uomo), ha fatto sì che questi animali abbiano favorito la nascita del birdwatching un po’ un tutto il mondo. Un’attività ludico/ricreativa da cui possono derivare però importanti studi e ricerche.
Molte persone, infatti, iniziano ad osservare gli animali per il piacere di passare una giornata in natura; successivamente cominciano a raccogliere dati in modo sistematico e a scrivere sui propri taccuini di campo. Le loro osservazioni consentono poi, in molti casi, di scrivere pubblicazioni scientifiche, sui bollettini o sui periodici sul mondo ornitologico (che esistono anche nel nostro Paese) e che diventano a loro volta anche una fonte di informazione importante per chi fa birdwatching e va in natura a vedere gli animali.
Questo è un elemento molto importante perché dall‘osservazione di questi animali in natura possiamo trarre moltissime informazioni sullo stato degli ambienti naturali e sullo stato anche delle singole specie.
Quindi l’osservazione in natura, oltre ad essere un passatempo piacevole, può essere anche un elemento molto importante e questo è anche uno dei motivi per cui il diffondersi di questa attività sta dando importantissimi risultati per la conoscenza dei nostri ambienti naturali.
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