I nostri consigli per avventurarsi nell’India degli animali e delle giungle, e vivere al meglio il safari naturalistico.
Hai deciso di andare controcorrente, ed esplorare un’India che non prevede solo templi e spiritualità, ma soprattutto giungle e safari (ottima scelta!), ma non sai bene cosa aspettarti.
Farà freddo? Si vedranno animali? In quali mesi andare? Come funziona un safari? E le vaccinazioni? Bene, sei nel luogo giusto!
Ecco un vademecum per prepararsi bene ad uno straordinario viaggio che in pochi fortunati fanno: India Selvaggia – la tigre, il leone, il rinoceronte.
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“Ho deciso di andare in India per vedere animali. Ma si vedono questi animali?”
Eccome che si vedono! A dirla tutta, l’India rivaleggia tranquillamente con qualunque parco africano in termini di biodiversità, basti pensare al numero di “grandi gatti” presenti nel subcontinente: tigre, leone, leopardo, ghepardo (sì, anche lui, in corso di reintroduzione), leopardo nebuloso, leopardo delle nevi…
Per non parlare di elefanti asiatici, rinoceronti indiani, dhole, sciacalli dorati, langur e macachi, orsi labiati, manguste e lontre, e un’avifauna pazzesca.
Quindi sì, questo viaggio sarà un’overdose di animali!
Ma…
“Ecco, lo sapevo che c’era un “MA”!”
Si, ma niente di che! Il fatto è che per avere un panorama il più possibile completo della fauna dell’India (in circa due settimane di viaggio), occorre spostarsi spesso, in auto ma soprattutto in aereo.
“Cioè mi state dicendo che ci saranno voli interni?”
Sì, precisamente! Se i leoni sono nel Gujarat, le tigri principalmente in India Centrale e i rinoceronti nell’estremo oriente, in Assam, si capisce che occorre prendere spesso dei voli interni che sono veramente comodi e usati qui come dei taxi.
Per raggiungere i parchi, spesso in luoghi remoti, ci sono spostamenti di qualche ora in auto. Un ottimo modo per osservare l’India rurale, tra le altre cose!
“Mi state dicendo che dovrò guidare io?”
Assolutamente, no! Ogni volta che atterreremo in un aeroporto ci sarà uno o più driver che ci aspetteranno e si occuperanno di tutta la logistica di quella particolare sezione del viaggio. Comodo, ed impeccabile!
“E i safari? Funzionano come quelli africani?”
Ottima domanda! I safari in India non seguono le regole a cui di solito si è abituati negli altri parchi del mondo.
Innanzitutto i fuoristrada sono “governativi”, praticamente tutti uguali. Si tratta di piccoli fuoristrada tipo Mahindra, nei quali ci si accomoda in sedili posteriori all’aperto.
Di solito si sta in 4 per fuoristrada. Il driver e una guida stanno invece nei posti anteriori, al chiuso. Risulta un modo piuttosto pratico per scattare foto e avere una visuale a 360 gradi dell’ambiente, ma occorre prepararsi a prendere un po’ di polvere.
La mattina poi, può fare freddo. Una giacca risulta utile, e verrà presumibilmente tolta dopo poche ore, quando l’India a marzo vi farà vedere quanto può diventare calda.
La durata dei safari varia, ma sono circa 3-4 ore ogni volta. Uno la mattina presto, uno a metà pomeriggio. I percorsi all’interno dei parchi sono prestabiliti, e, nel caso avessimo due fuoristrada, non si può passare dall’uno all’altro. Ecco perché ogni volta che si entrerà in ogni parco verranno controllati i passaporti dei passeggeri di ogni fuoristrada (quindi bisogna portarselo appresso ogni volta).
E poi c’è la questione della tassa sulle macchine fotografiche.
“In che senso una tassa sulle macchine fotografiche?”
Si, più o meno in ogni parco nazionale, occorre pagare una tassa relativa al possesso e utilizzo di macchine fotografiche (e a volte anche gli smartphone).
Le cose sono un po’ nebulose, trovare informazioni aggiornate ed affidabili in internet è un’impresa.
Gli importi (da pagare in contanti ogni volta prima di un safari) variano: possono essere una manciata di euro a Kaziranga, quasi 15 euro a Sasan Gir e Velavadar, nulla a Taboda… ma, vista l’inaffidabilità dei siti web governativi, è obbligatorio prelevare dei contanti negli aeroporti prima di effettuare un safari.
“Dicevate del freddo, cosa dobbiamo portare?”
Sì, soprattutto in India centrale (Tadoba e Kanha), può essere freddo la mattina sul fuoristrada (sul quale ricordiamo che si sta fuori!).
Ogni tanto danno delle coperte da mettersi addosso, ma una giacca è imprescindibile. Poi, dopo qualche ora, si toglierà: capita che il safari inizi a 10 gradi di temperatura e termini a 30 gradi!
“Ma il periodo giusto per vedere gli animali in india qual è?”
Da novembre a marzo, né prima né dopo. Ma, per nostra esperienza, tra febbraio e metà marzo è il periodo che ci ha sempre regalato grandi soddisfazioni.
“Quindi occorre prelevare dei contanti?”
Sì, facilissimo. In aeroporto, si possono scambiare Euro o prelevare contanti dagli ATM.
Il nostro Tour Leader comunque sarà con voi ad aiutarvi.
“Vaccinazioni? Visti?”
Il visto è obbligatorio per entrare in India, per fortuna negli ultimi anni è stata generata una procedura online. Qualche settimana prima della partenza, basta entrare nel sito ufficiale dell’Immigrazione indiana, e richiedere per una e-VISA.
Dopo pochissimo tempo (spesso il giorno dopo), si riceverà via email la e-VISA che dovrà essere presentata all’aeroporto di ingresso (dove verrà formalizzata).
Costo, al momento, sui 20-25 euro.
Per le vaccinazioni, nessuna è obbligatoria.
Ma noi consigliamo, oltre a quelle “standard” (epatite, tetano, etc) di fare una profilassi antimalarica.
“Non è che mi fate dormire in tenda in mezzo alle zanzare, vero?
Assolutamente no! Questo è un viaggio MOLTO confortevole, dove le accommodations prevedono principalmente ottimi lodge all’ingresso dei parchi (per essere tra i primi ad entrare!) e ottimi hotel in città. Nessuna tenda.
“Farò fatica? Occorre essere dei Superman?”
Per nulla, anzi! Nei parchi indiani non si può scendere dai fuoristrada, se non in zone adibite, per la presenza di…predatori. Quindi nessuna fatica fisica, se non quella di alzarsi presto la mattina. Ma ci sarà tutto il tempo di riposarsi nelle ore centrali della giornata, nei vari lodge (magari anche con una nuotata in piscina!).
Nell’incredibile salita sulla collina di Palitana, quella con gli oltre 800 templi Jainisti, non ci sarà alcun problema: la salita, su sentiero di pietra, è facile e lunga circa 3 ore. Ma nel caso non si volesse camminare, si può tranquillamente pagare pochi euro e venire trasportati sulle portantine dei numerosi ragazzi che aspettano alla base della salita.
Come dei veri Maharaja!
“Ottimo, mi avete convinto! Quando si parte?”
Dai un’occhiata al programma e alle date del nostro viaggio in India Selvaggia – la tigre, il leone, il rinoceronte.
Anche noi che conosciamo questa terra da vent’anni rimaniamo sempre sgomenti dalla sua bellezza, sarà un’esperienza pazzesca!
Daniele Vivarelli