I nostri consigli per godersi appieno l’esperienza di whale watching, l’osservazione delle orche e assistere allo spettacolo dell’aurora boreale
Se stai per partire per viaggio dedicato all’osservazione dei cetacei nel mare del nord, come questo Norvegia – In mare con le orche, dove fare whale watching, goderti lo spettacolo dell’aurora boreale, osservare balene e soprattutto orche, forse ti stai chiedendo:
Come funziona, in pratica, l’osservazione dei cetacei e delle orche a in Norvegia?
Farà freddo? soffrirò il mal di mare?
Perché occorre andare proprio qui, a Skjervoy, proprio in questo periodo dell’anno?
Ecco allora tutto quello che c’è da sapere per prepararsi ad una delle esperienze più incredibili che possano esserci nel turismo naturalistico.
Segui le aringhe a Skjervoy
Skjervoy, da pochi anni, accoglie ogni anno milioni di aringhe nel proprio fiordo, nel periodo che va da novembre a metà gennaio, in una fase del loro ciclo biologico denominato “wintering”. Ecco perché, per osservare al meglio le orche in natura, occorre spingersi fin quassù: milioni di aringhe vuole dire decine e decine di orche e megattere, pronte a sfruttare questa incredibile e abbondante risorsa alimentare!
Ore di luce nella notte polare
Da metà novembre fino a metà gennaio Skjervoy si trova nella “notte polare”: il sole non sorge mai oltre l’orizzonte. Questo non significa che si è costantemente in condizioni notturne: dalle 9.30 del mattino fino a circa le 14, i raggi del sole illuminano il cielo di un incredibile rosso arancio, come se si avesse un tramonto lungo oltre tre ore! Le condizioni di luce, oltre ad essere scenograficamente quanto di meglio possa mostrare la natura, sono perfette per osservare e fotografare orche e megattere in mare: la visibilità, se non nevica, può essere di chilometri e le uscite di whale-watching saranno molto soddisfacenti!
Il vantaggio di avere buio già dal primo pomeriggio si ripercuote anche in maggiori possibilità di osservare un altro spettacolo naturale mozzafiato: l’aurora boreale. Al netto di giorni nuvolosi, le possibilità di osservare l’aurora boreale nei quattro giorni che passeremo a Skjervoy (ma anche e Tromso può accadere!) sono veramente elevate!
Abbigliamento per il whale watching e non solo
Sembra impossibile, ma a Skjervoy le condizioni climatiche non sono così assurde come si potrebbe immaginare. Diciamo che in inverno, anche se siamo ben oltre il Circolo Polare Artico, la temperatura può oscillare attorno allo zero termico, anche se a volte può scendere di qualche grado sotto lo zero.
Quando si è a terra quindi, in paese o durante le escursioni sulle colline dell’isola o di notte per osservare l’aurora boreale, basta vestirsi come se fossimo in montagna: capi caldi intimi, uno o due strati termici, una bella giacca con cappuccio, pantaloni impermeabili caldi.
Indispensabile indossare sotto gli scarponcini (quelli classici da montagna vanno benissimo) dei ramponcini da ghiaccio per non scivolare in paese: sono quelli con le punte arrotondate di ferro e uno scheletro di gomma che si possono adattare a qualunque scarpa. Costano pochi euro, e si trovano facilmente in Italia (a Skjervoy c’è un piccolo negozio che vende attrezzatura di montagna, ma spesso risulta più caro che in Italia).
Sul gommone le cose cambiano. Le uscite in mare possono durare anche tre ore e, anche a causa del wind chill, occorre vestirsi in modo più tecnico.
Nel nostro Viaggio in Norvegia – In mare con le orche, viene fornita a tutti una particolare tuta termica integrale, con un giubbotto di sicurezza, che coprirà dalla testa fino alle caviglie e terrà molto caldo una volta in gommone. Sotto la tuta basta coprirsi con magliette e uno più pile/maglioni.
Per la testa meglio indossare, sotto il cappuccio della tuta termica, un passamontagna o una bella cuffia di lana.
ATTENZIONE! La tuta integrale che vi viene fornita non copre mani e piedi! Occorre quindi portare degli ottimi guanti da montagna caldi e impermeabili per le mani, mentre per i piedi occorre indossare degli scarponcini totalmente impermeabili, magari con un doppio calzino per ogni piede. Utilissime anche le tavolette chimiche che producono calore, da infilare sotto ogni calzino e ogni guanto (anche queste acquistabili direttamente in loco).
Sul gommone, possono risultare molto utili un paio di occhiali trasparenti, per evitare il vento sugli occhi.
Soffrirò il mal di mare?
I gommoni che utilizziamo per le uscite in barca sono dei RIB (Rigid Inflatable Boat), il mezzo più idoneo per avvicinarsi a orche e megattere in mare.
Si tratta di gommoni lunghi e grossi, dotati di motori potenti. Non ci si siede sui bordi come uno potrebbe immaginare, ma su delle particolari “selle” disposte al centro del gommone.
L’andatura del gommone sarà tranquilla, e spesso il mare non manifesta condizioni ruvide (siamo in un fiordo protetto dall’oceano), ma può capitare qualche scossone: ecco perchè, mentre il gommone si muove, occorre stare seduti sulle proprie “selle” tenendosi con le mani, e assecondando con le gambe i movimenti del gommone. Difficilmente, in questa fase, si soffrirà il mal di mare, mentre può capitare che arrivi qualche spruzzo d’acqua all’interno del gommone.
Chi avesse problemi di schiena può tranquillamente stare nei posti più a poppa, dove gli impatti con le onde si sentono meno.
Quando si avvistano le orche o le megattere, sarà il capitano a valutare il modo migliore per avvicinarsi a loro in modo appropriato e rispettoso, tale da non interferire con le dinamiche biologiche degli animali.
Quando saremo veramente vicini agli animali, il motore verrà quasi spento, ci si potrà alzare in piedi e spostarsi liberamente sul gommone. Può capitare, in questa fase, di essere soggetti a un po’ di mal di mare. Nei soggetti sensibili, consigliamo di assumere le pillole anti mal di mare la mattina subito dopo colazione (in paese c’è una farmacia a un minuto dall’hotel dove acquistarle).
Attrezzatura fotografica sul gommone
Sul gommone, la regola aurea è: portare con sè meno cose possibili. Non vi servirà alcun binocolo, e nemmeno uno zaino ingombrante che potrebbe bagnarsi.
Per chi volesse fotografare, la macchina fotografica deve essere tenuta in un contenitore waterproof: va benissimo una sacca, un sacchetto, o in alternativa si può tenere sotto la tuta termica quando non serve. Il cavalletto non vi servirà qui (ma sarà invece indispensabile per fotografare l’aurora boreale a terra!), al massimo un monopiede.
Stessa cosa per gli smartphone: un guscio impermeabile è veramente utile. La tuta termica è dotata di molte tasche, dove poter mettere lo smartphone quando non serve.
Quali avvistamenti aspettarsi
Orche, in primis, tante orche.
Può capitare qualsiasi cosa: orche da sole che attraversano il fiordo, gruppi (pod) più o meno grandi con maschi, femmine e piccoli. I piccoli si riconoscono dal colore arancione della pelle, dovuto al fatto che lo strato di grasso è ancora sottile e fa affiorare i vasi sanguigni sotto. Se si è fortunati si possono osservare anche orche durante la spettacolare caccia cooperativa sulle aringhe (carousel feeding).
Poi megattere, che hanno imparato a fare uno stop over in questo fiordo durante la loro migrazione dalle acque artiche delle Svalbard fino ai Caraibi; vengono qui per fare un rifornimento energetico supplementare.
Possono capitare anche balenottere comuni, enormi e velocissime, balenottere minori e globicefali.
Alzando lo sguardo al cielo vedremo le aquile di mare e l’avifauna nordica, mentre in porto posiamo lo sguardo a terra: capita frequentemente di avvistare sul molo la lontra europea.
Daniele Vivarelli