E’ illuminante la definizione che Paolo Merlini, autore di “L’arte del viaggiare lento” da di sé: “esperto di via traverse”. E non potrebbe essere altrimenti visto che, tra le sue scelta di vita, vi è quella di muoversi su e giù per l’Italia (e non solo), utilizzando quasi esclusivamente i mezzi pubblici, autobus innanzitutto, ferrovie (soprattutto quelle locali) in seconda battuta. Una passione nata e coltivata da giovane, quando Merlini si studiava a memoria gli orari delle corriere e viaggiava con la mente lungo queste – per lui – misteriose e magiche tratte. “Dell’automobile, dice Paolo, vorrei acquisire il possesso e non la proprietà” . Così, in viaggio per lavoro si avvicina alla meta con i mezzi pubblici per noleggiare, se è il caso, una “odiata” autovettura.
In un’Italia in cui la critica batte di gran lunga l’elogio (soprattutto se si parla di trasporto pubblico, sia esso nazionale o locale), L’arte del Viaggiare Lento è una voce decisamente fuori dal coro.
“Ho voluto raccontare in questa guida, dice Paolo, l’efficienza di tante autolinee e ferrovie italiane che ogni giorno ci trasportano, nella gran parte dei casi comodi, moderni, puliti e puntuali. A conoscerla bene, la rete di trasporti pubblici locali ti porta praticamente in qualsiasi angolo d’Italia in modo ecologico e economico”.
Un bello spot promozionale per un servizio deprecato e vituperato ma che offre esperienze incredibili e indimenticabili a un viaggiatore senza l’ansia di arrivare alla meta, per cui l’orologio è un simpatico orpello da tenere al polso e poco più . Viaggiare lentamente, prendendosi una vacanza dal proprio automezzo, non fa bene solo al portafoglio e all’ambiente ma offre anche esperienze affascinanti e particolari. “ Innanzitutto con un mezzo pubblico, afferma Paolo, percorri strade provinciali e secondarie, dove è ancora possibile godersi il bel paesaggio del nostro paese, non insultato e sfregiato dal cemento. Non ti devi preoccupare di nulla e traffico, meteo, parcheggio e manutenzione del mezzo non sono di affar tuo. Un mezzo pubblico, poi, è un bellissimo punto di incontro con la gente, dove allacciare nuove amicizie e conoscere meglio il territorio che si attraversa . E’ un ottimo modo poi per catalizzare la benevolenza dei locali che ti considerano indifeso e bisognoso di aiuto senza la tua auto al seguito”.
Appunti di viaggio, consigli, aneddoti e chicche varie si annidano negli oltre 30 capitoli della guida, ognuno dei quali è dedicato a una linea pubblica (su gomma o su rotaia) che ci consente di scoprire da nord a sud e da est a ovest il Bel Paese. Se siete a corto di idee per un week end o per una vacanza più lunga nel segno del turismo responsabile e della mobilità dolce, questo libro vi darà senz’altro una grossa mano. Non c’è che l’imbarazzo della scelta anche se Merlini, tra le migliaia di chilometri trascorsi su un sedile a guardare il finestrino ha le sue debolezze e i suoi preferiti: la costiera amalfitana e la via Flacca (scoprite voi dove si trova quest’ultima).
Chiudiamo con una citazione di Paolo Rumiz, tratta dal sito di Paolo Merlini che vi consigliamo di andare a curiosare (www.paolomerlini.com). “Agli italiani non serve andare in Birmania o in Namibia. L’avventura inizia già in Appennino”. A bordo ovviamente di un autobus o di una linea ferroviaria locale. Provare per credere.
Info utili
Paolo Merlini
L’arte del viaggiare lento – A spasso per l’Italia senz’auto
Ediciclo editore, 2012