Fai un viaggio nella natura delle Baleari? Ecco tutto ciò che devi sapere su uno dei più grandi abitanti alati di Maiorca e Minorca: l’avvoltoio monaco, conosciuto qui come urubù!
• Caratteristiche L’avvoltoio monaco (Aegypius monachus) è uno dei giganti alati del pianeta. E’ infatti uno degli uccelli con la apertura alare più grande: può arrivare sino a tre metri! Il suo peso arriva, negli esemplari più grossi, a circa 14 chili! Quando è in volo, l’enorme apertura alare e il ripiegamento del collo lo fanno apparire come un enorme aquilone.
• Nome Il nome deriva dal piumaggio bruno scuro uniforme, di una tonalità molto simile a quella delle tonache dei monaci. Ha la testa quasi tutta nuda, le parti ventrali sono molto scure, le penne delle ali e della coda nere; alla base del collo c’è una sorta di anello grigiastro costituito di fine piumino. Il piumaggio scuro varia poco con l’età. Il becco è robusto e incurvato a uncino; le zampe biancastre sono munite di grandi artigli.
• Dove vive Nidifica in Spagna, Grecia e Portogallo. In Europa vivono circa 1200-170 coppie, di cui 1.100 circa nella Penisola Iberica. Fuori dal vecchio Continente lo si trova in Asia Minore e in Asia meridionale.
• In Italia Questo rapace nidificava anche in Italia, soprattutto in Sardegna e Sicilia: è scomparso da queste regioni a causa della deforestazione e alla persecuzione diretta con bocconi avvelenati. Da poco tempo , in Friuli e in Piemonte.
• Il nido L’avvoltoio monaco vive, in particolare, nei boschi di conifere e mediterranei. Ha abitudini diurne; nidifica principalmente sugli alberi. I suoi nidi possono essere individuati con facilità. Sono infatti ammassi enormi di rami sulla cima degli alberi
• Cosa mangia Si nutre di carogne, che individua da grandi altezze con la vista estremamente acuta. Quando viene localizzato un animale morto, si lascia cadere con le zampe in avanti. E’ questo un evidente segnale per i suoi compagni e indica loro che è stata avvistata la preda. Tutti gli altri suoi consimili si dirigono così nel punto in cui è stato visto scendere l’esemplare “avvistatore”.
• Il volo Gli avvoltoi nonaci, come tutti gli avvoloi, sono molto specializzati nel volo planato, tanto da utilizzare di rado quello battuto. Sfruttano infatti le correnti d’aria ascensionali, che si formano tra i rilievi, soprattutto con il calore, compiendo così notevoli spostamenti con un minimo dispendio energetico. Le traiettorie normali di spostamento sono composte da un’alternarsi di voli circolari ascensionali e di lunghi percorsi lineari durante i quali perdono quota. E utilizza le correnti di risalita che si formano quando il vento incontra i rilievi collinari o montuosi.
• Parate nuziali Gruppi di maschi e femmine, a volte molto numerosi, effettuano dei veri e propri caroselli in cielo, mouvendosi in modo disordinato. Le coppie si formano progressivamente e iniziano quindi a volare in modo sincronizzato, effettuando giravolte e afferrandosi, talora, con gli artigli, sino a cadere. La coppia si riunisce poi sul nido.
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