Il racconto, in terza persona, di una giornata a bordo di una crociera di ricerca, attraverso le parole di Silvia, una delle nostre guide Whale Watcher.
Una giornata particolare, caratterizzata da un “grande” incontro, forse meglio dire “imponente”.
Al mattino ci si sveglia cullati da un leggero dondolio.
È ancora presto e, attraverso gli oblò, si intravvedono le prime luci del mattino. Preparata una tazza di caffè si esce fuori in silenzio, quando ancora l’equipaggio dorme, per godere un momento di calma e solitudine, riscaldati dal tepore del primo sole. La vista spazia sul mare tranquillo che infonde serenità. A poco a poco la barca si anima, la calma e il silenzio si trasformano in movimento ed energia.
C’è chi prepara la colazione, chi si tuffa in previsione di una giornata troppo calda e chi sveglia i pigri che ancora non riescono ad alzarsi. Si fa colazione insieme, la condivisione dei compiti unisce, ci si rende conto di quanto poco spazio serva e quanta acqua ed elettricità sia effettivamente necessaria. Finita la colazione ognuno si dà da fare: c’è chi si mette a sparecchiare e lavare i piatti, chi esce in coperta per aiutare nelle manovre di partenza, chi semplicemente prende un libro nell’attesa.
La rotta è tracciata, si salpa verso l’area scelta per il monitoraggio.
Lasciata la baia, non appena comincia a farsi sentire il vento, il comandante ordina di issare le vele. Non solo i più giovani si propongono per dare una mano, ma anche i più grandi non restano in disparte, e partecipano con entusiasmo: lo spazio illimitato del mare, la forza del vento, la sensazione esaltante di navigare sulle onde, fanno tornare tutti bambini. Le vele si gonfiano, la barca comincia a prendere velocità e inclinata su un fianco si dirige verso il mare profondo, dove ci sono i canyon e dove aumenta la probabilità di avvistare qualche cetaceo. Ci vorrà qualche ora per raggiungere il punto prefissato. Nel frattempo, qualcuno legge, altri chiacchierano e si conoscono meglio, alcuni aiutano il ricercatore di bordo a raccogliere i dati sul meteo e sul traffico nautico. Molti indugiano al sole con le cuffiette nelle orecchie: la brezza marina dà una ingannevole sensazione di fresco e il rischio di scottature è in agguato.
L’attesa per l’avvistamento: pazienza e attenzione.
Il mare è quasi piatto con poca onda che non compromette la possibilità di vedere qualcosa. Comincia a trascorrere il tempo. Intanto alcuni sono scesi sottocoperta a dare una mano per il pranzo, i più impazienti si distraggono e perdono concentrazione con il passare del tempo, ma altri non demordono, restano vicini alla guida, indicando qualsiasi movimento possano scorgere.
Il pranzo è ormai pronto e per mangiare ci sediamo sul ponte a gambe incrociate. Mentre si danno le prime forchettate, qualcuno grida puntando il dito: “un isolotto!”, ma non è un isolotto, in realtà quella gigantesca sagoma è lei, la regina del Mediterraneo, la balenottera comune. Si corre a prendere la macchina fotografica e i partecipanti che si erano offerti, a inizio giornata, di contribuire alla raccolta dei dati scientifici prendono prontamente le schede di avvistamento, qualcuno fa un video col cellulare. Nella concitazione del momento, tutti hanno dimenticato il pranzo che si raffredda e rimangono incantati ad ammirare quella meraviglia della natura. La guida, mentre scatta le foto fondamentali per il riconoscimento dell’animale, descrive a voce alta il comportamento dell’animale che viene registrato nel video e nel frattempo fornisce dati a chi è incaricato della trascrizione sulla scheda. Nel frattempo, il comandante rallenta ancora di più, fino a spegnere il motore per non disturbare la balenottera che si immerge maestosamente ma senza mostrare la coda, come suo solito.
L’emozione dell’avvistamento
Rimaniamo in attesa, contiamo i minuti trascorsi, la guida controlla i dati trascritti sulle schede ma con un occhio sempre rivolto all’orizzonte in attesa di riavvistare la balenottera. Impossibile sapere in che punto riemergerà, così ci si dispone lungo tutta l’imbarcazione, a prua, a poppa e sui lati della barca, per monitorare tutto l’orizzonte, ed eccola di nuovo: è riemersa nello stesso punto, forse si sta alimentando.
Il cetaceo offre uno spettacolo superbo per venti minuti, immergendosi e riemergendo, regalando qualche soffio per poi scomparire di nuovo. Restiamo tutti vicini, in silenzio, fermi a prua, così incantati che nessuno si accorge del tempo che scorre. Dopo un po’ la guida dà il segnale di muoversi, motore al minimo e partenza verso la nuova meta: la baia in cui trascorreremo la notte. Pochi giri di motore, e, aiutati dalla spinta del vento a poppa, placidamente ci muoviamo. È ora di approfittare del momento di calma per terminare il pasto ormai freddo. Siamo tutti affamati ma eccitati e felici.
Dopo un meritato relax post-pranzo, è il momento di imparare: ci si riunisce per la lezione della giornata.
La guida spiega quali sono le specie che abitano il nostro mare e come riconoscerle, mostra foto e illustrazioni della balenottera: la sua lunghezza, la sua alimentazione, come distinguerla dagli altri grandi cetacei. Tutti i partecipanti mostrano molto interesse, cercano di imprimere nella mente quante più informazioni possibili, vogliono imparare tutto ciò che c’è da sapere su questi meravigliosi animali. Al termine della lezione molti si trattengono per fare domande e chiedere maggiori informazioni e chiarimenti.
Le ultime luci dell’alba
La giornata si sta concludendo e si scende sottocoperta per preparare un aperitivo da gustare con le ultime luci della giornata. La barca è arrivata ormai ha calato l’ancora nelle acque cristalline della baia per trascorrere la notte, qualcuno si tuffa per l’ultimo bagno della giornata, altri preferiscono restare seduti a godersi l’aperitivo e il tramonto.
Le notti d’estate in barca sono piacevolmente fresche e quando scende la sera, aspettando la cena, qualcuno prende la chitarra e comincia a intonare una canzone di Mannarino. La musica e le canzoni coinvolgono anche i vicini delle altre barche e così si canta tutti insieme in allegria.
Ormai è buio, la cena è stata mangiata velocemente: il vento, il sole e il mare hanno reso la giornata piacevolmente stancante. In barca ognuno deve contribuire al lavoro del gruppo e chi non ha cucinato, scende a lavare i piatti per rendersi utile e ringraziare chi ha preparato la cena.
Chi è stanco se ne va a dormire presto ma, chi se la sente, indossa una felpa e resta fuori in coperta ad ammirare lo splendido e indimenticabile spettacolo che il cielo stellato offre in mare, lontano dalle luci della città.
La giornata finisce così, cullati dal mare dopo una giornata faticosa ma entusiasmante. Una crociera di ricerca è tutto questo: distacco dallo stress quotidiano, condivisione di momenti e di spazi, emozione di vivere il mare, ma anche scoperta del valore della natura e conoscenza delle meravigliose creature che abitano il nostro mare che dobbiamo conoscere e proteggere al meglio.
Silvia Aveta
Guida Whale Watching del Progetto Vele del Panda